The giver

TITOLO: The giver
AUTRICE: Lois Lowry
CASA EDITRICE: Giunti
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1993
GENERE: fantascienza distopica

“The giver” è un libro di fantascienza distopica: la distopia è un genere letterario e cinematografico che pone i personaggi del racconto, spesso in un tempo futuro, sotto ad un’unica dittatura ferrea, che detta regole da rispettare sempre in ogni momento della giornata. E’ proprio in questo ambiente, in qualche modo dittatoriale che vive il protagonista di questo libro…
Jonas è un ragazzo di dodici anni che abita in una comunità apparentemente perfetta e felice: le guerre, le sofferenze e le differenze sociali non esistono più, ma la vita di ogni membro della comunità è scandita da ritmi sempre uguali, comandata da un Consiglio degli anziani, cui detta regole che ogni persona deve seguire e rispettare. Le famiglie sono composte sempre da un uomo ed una donna a cui vengono distribuiti, attraverso una cerimonia di assegnazione, un neobimbo maschio ed una femmina, e sempre attraverso delle cerimonie svolte nel mese di Dicembre vengono attribuiti i futuri lavori ai Dodici, ragazzi di cui fa parte Jonas, che dovranno intraprendere un addestramento per imparare la loro nuova designazione nel modo migliore possibile.
E per Jonas quel momento è arrivato: scoprirà di avere un ruolo importantissimo nella comunità e di essere stato scelto per essere un Accoglitore di memorie, persona che doveva riunire in sè tutte le memorie di ogni essere umano vissuto prima e durante la sua vita.
Jonas conoscerà, attraverso il suo Donatore di memorie, il dolore, la fame, la sofferenza, ma anche la gioia, i colori e l’amore, tutte emozioni di cui i membri della comunità fino ad allora ignoravano l’esistenza. Ma un certo punto Jonas sarà stanco di tutta quella vita che non dava niente a nessuno e che era sempre costantemente uguale e terribile, e grazie al Donatore riuscirà a fuggire da quella società opprimente e a fare delle memorie la sua realtà.

Questo libro mi ha molto sorpresa in fatto di scrittura, perchè quando si pensa al genere fantascientifico vengono in mente parole difficili, molte in ambito tecnologico, invece l’autrice ha scelto di scrivere questo racconto in modo molto semplice e diretto, facendo catapultare il lettore direttamente in quell’ambiente futuristico.
Devo dire che un pò tutti i personaggi mi sono piaciuti molto, ma se ce n’è uno che mi ha colpita, è quello del donatore, perchè in ogni pagina in cui lui e Jonas condividevano le memorie tramite l’addestramento, in lui qualcosa cambiava. Si creava un forte legame di amicizia e fraternità tra lui ed il ragazzo. Lui donava per poi ricevere affetto. E tutti noi dovremmo prendere spunto dal Donatore, per creare legami sempre più forti e duraturi.
Consiglio questo libro veramente a tutti, soprattutto a chi ama la fantascienza, ma in modo più leggero, con un tocco di realismo che, in fondo, non fa mai male. Il finale di questo libro però mi ha lasciata un pò perplessa: mi è sembrato troppo frettoloso, come se la scrittrice avesse molta voglia di finire e lasciare in sospeso, così, a mezz’aria, un finale che sarebbe stato degno di un premio, e quindi, per concludere il mio voto per questo racconto è 8 e mezzo.

Eleonora B.

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