C'è chi dice no....

Il silenzio è dolo

Opera collettiva in ricordo di Tank man, posta nell'atrio della scuola


L'uscita a Sperongia

Durante le ore scolastiche della giornata di sabato 16 aprile, le classi 3°C e 3°D della scuola secondaria di primo grado di Carpaneto Piacentino si sono recate al museo della Resistenza di Sperongia, piccolo ma molto fornito.
I ragazzi sono partiti circa alle ore 8:15, e sono arrivati alle ore 9:00.
Nei primi 45 minuti un'insegnante ha intrattenuto i ragazzi facendo vedere loro alcune foto spiegando ciò che raffiguravano. Durante la visione di queste immagini, la guida poneva alcune domande agli alunni, e loro, interessati, rispondevano. Inoltre, sulle pareti di quella stanza, erano presenti diversi cartelloni narranti l’esperienza di guerra di donne, uomini e sacerdoti.
Successivamente, le due classi si sono divise: la 3°D si è recata al piano superiore per guardare su uno schermo alcune testimonianze di donne che hanno combattuto come partigiane o che hanno lavorato come staffette; mentre la 3°C è rimasta al pian terreno, assistendo dal vivo alla testimonianza di un partigiano. 
Quest’uomo, che come nome di battaglia aveva scelto “Corsaro”, ha raccontato la storia di come era diventato partigiano, facendo rimanere i ragazzi senza fiato.
Quando di sua spontanea volontà ha deciso di diventare un partigiano, aveva solo 16 anni e abitava a Castell’Arquato. Sapeva che i suoi genitori non glielo avrebbero permesso, così aveva detto a sua madre che sarebbe andato a far visita alla nonna che viveva a Vernasca. Quando arrivò da sua nonna, le disse che sarebbe passato a trovare la zia, che abitava ai Casali di Morfasso. E quando arrivò a destinazione partì per arrivare a Bettola, dove c’erano due suoi amici che lo aspettavano. Ebbero alcuni problemi nel trovarsi, ma comunque ci riuscirono.
Alla fine della testimonianza, il partigiano ha permesso ai ragazzi di porgli qualche domanda, a patto che non gli chiedessero ciò che aveva provato appena arrivato a casa.
Appena dopo, le due classi si sono scambiate: la 3°C si è recata al piano superiore, mentre la 3°D è andata al pian terreno.
Dopo aver guardato sullo schermo le testimonianze di alcune donne, i ragazzi hanno avuto la possibilità di cercare, tramite un computer, il nome di un loro parente che aveva combattuto come partigiano, e se nel caso egli fosse andato a farsi riconoscere come tale appena finita la Seconda Guerra Mondiale, avrebbero potuto trovarlo. 
Inoltre, hanno avuto anche la possibilità di osservare le armi esposte che hanno usato i partigiani. 
Quest’uscita al museo di Sperongia è stata una bell’esperienza, che ha aiutato a capire com’era la vita in quel tempo sulle nostre colline, un po’ forte, ma che sicuramente non dimenticheranno mai. 

Carola Franchi

Centrali nucleari: sì o no?

Le centrali nucleari sono presenti in: Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito.
Ma non in Italia dal 2011.
Le centrali nucleari hanno molti vantaggi ma in alcuni paesi non sono utilizzate, per paura delle conseguenze: in caso di un incidente radiologico l’emissione di materiale radioattivo provocherebbe danni alla salute pubblica o la morte, e per gli anni a seguire le radiazioni rimarrebbero diffondendosi.                          

Nelle vicinanze aumenterebbero i tumori, infatti è stato dimostrato da alcuni studi che anche durante il corretto funzionamento di una centrale nucleare il numero di persone che si ammalano è notevole.
I maggiori incidenti radioattivi verificatesi nella storia sono quelli di Cernobyl (1986) e di Fukushima (2011) di settimo grado. 
Un altro dei principali problemi sono le scorie nucleari, cioè rifiuti radioattivi. Una parte di esse viene dispersa nell’ambiente, e un’altra parte viene portata in depositi in cavità sotterranee o in miniere e depositi geologici. Questi luoghi servono per smaltire le scorie nel corso dei secoli, ma sono molto tossiche anche restando sotto terra. 
L'uranio non è rinnovabile, le scorte, a questo livello di utilizzo, si esauriranno in 70 anni circa. Ciò significa che non sarà la fonte di energia definitiva e che il prezzo dell'uranio stesso continuerà a salire.
A parità di elettricità prodotta, l’energia nucleare viene considerata una delle risorse a minor impatto ambientale. Infatti, non è fonte di emissioni inquinanti responsabili dell’effetto serra come, ad esempio, l’anidride carbonica. Inoltre, dove utilizzata, consente di ridurre lo sfruttamento di combustibili fossili, molto inquinanti e costosi.
Io personalmente preferisco l'energia derivante dalla natura, più sicura per la nostra salute, quindi le pale eoliche, i pannelli solari e le centrali idroelettriche, purtroppo è anche vero che l’Italia compra l’energia nucleare dalle Francia a costi molto alti, e dato che molti paesi confinanti con il nostro paese possiedono queste centrali, in caso di malfunzionamento le radiazioni arriverebbero anche in Italia.

Gaia Ponzini

Stepchild adoption

L'argomento che ho deciso di esporre è un argomento di cui si sente parlare molto nell'ultimo periodo: le adozioni tra omosessuali.
Io non sono assolutamente contro i gay, ognuno ha il diritto di manifestare come meglio crede l'amore che prova per una persona, però io penso che due persone dello stesso sesso non possano adottare un bambino. Io penso che un bambino debba ricevere come esempio sia una figura femminile che maschile, ma non metto in dubbio il fatto che due omosessuali sarebbero capaci di far crescere nel migliore dei modi un bambino.
Penso che ad un orfano, vivendo ad esempio in un orfanotrofio con magari altri cento bambini e cinque adulti del personale, non importerebbe se venisse adottato o da due persone  dello stesso sesso o da un uomo e una donna, perché lui desidererebbe solamente avere due persone che lo amino; però tutto ciò potrebbe ripercuotersi quando inizierebbe le scuole, ricevendo prese in giro che potrebbero portarlo ad “odiare” i suoi genitori. Nella mia piccola parte di vita ho notato che spesso le persone sono portate a prendere in giro, a fare critiche negative se non addirittura distruttive per i motivi più futili, senza approfondire le situazioni.
Probabilmente io non sono d'accordo con le adozioni tra gay perché io come genitori ho una mamma e un papà, e che quindi secondo la mia opinione non saprei adattarmi.

Carola Franchi

ILLIMITATO

Frastuono di pensieri
silenziosi.
Come un tuffo
dentro luce
instabile,
l'allusivo eterno
in un battito
di ciglia.

                                   Sofia