Sotto il burqa

Personaggi: Parvana, i suoi genitori, Nooria, Maryam, Ali che sono i fratelli di Parvana
Ambientazione: Afghanistan
Parvana é una ragazza che deve uscire di casa tutti i giorni per accompagnare suo papà al lavoro perché si é rotto una gamba quando insegnava all'università. Adesso il lavoro che il papà fa è leggere e scrivere le lettere agli altri al mercato, però viene rapito dai talebani e portato in prigione. Il giorno dopo la mamma va con Parvana alla prigione a chiedere ai soldati di lasciar andare suo marito ma sia la mamma che Parvana vengono picchiate dai soldati e buttate fuori.
Quando il papà non è più in famiglia la mamma e una sua amica decidono di trasformare Parvana in un ragazzo, da qual momento in poi Parvana esce di casa tutti i giorni e va a scrivere lettere come faceva il papà. Quando va a lavorare al mercato, se qualcuno le chiede chi è gli dice che è Kaseem, il nipote del papà.
Un giorno incontra una sua amica di scuola che si chiama Shauzia ma le dice di chiamarsi Shafig perché anche lei è vestita come un ragazzo e fa come lavoro il ragazzo del tè.
Nooria, la sorella di Parvana, vuole andarsene a vivere a Mazar-e-Sharif nel nord. La mamma non vuole che parta da sola, vuole che vadano tutti insieme ma Parvana non vuole andare via e lasciare suo papà da solo allora la mamma decide che Parvana resta lì con la sua amica mentre Nooria, Maryam, Ali e la mamma partono. Nel gruppo ci sono altre persone fra cui una amica della mamma con il marito, se i talebani avessero chiesto qualcosa gli avrebbero detto di essere parenti dell'uomo. 
Parvana va sempre al lavoro, un giorno non torna a casa per il pranzo e sta insieme a Shauzia. Poi però più tardi, pioveva troppo per andare a casa e aspettando che smettesse di piovere si rifugiò dentro una casa abbandonata. Si addormentò e quando si svegliò sentì la voce di una persona che stava piangendo, accese un fiammifero e si avvicinò a lei, vide che era una ragazza, le chiese come si chiamava ma non le rispose. Quando arrivò a casa sua si lavò e si cambiò e poi le disse che si chiamava Homa, veniva da Mazar-e-Sharif e disse che era scappata perché i talebani erano entrati nella sua casa e avevano ucciso tutta la sua famiglia. Lei era scappata su un camion e arrivata vicino a Kabul era scesa. 
Un giorno la donna con cui stava Parvana riceve la visita di un uomo che viene da Mazar e racconta che le persone sono scappate da lì perché ci sono i talebani. Intanto il Papà esce dalla prigione e vuole partire per Mazar-e-Sharif; sa che la moglie e i figli sono lì e in pericolo. Decidono di partire con un camion. Anche l'amica della mamma decide di partire per il Pakistan con sua nipote e Homa. Parvana saluta le altre donne, mentre sta partendo arrivò Shauzia e salutò anche lei che le disse: "Parvana, quando ci rivedremo tra vent'anni esatti sarà in Francia, sulla torre Eiffel."

Questo libro mi è piaciuto molto infatti l'ho letto in pochissimo tempo e ho già comprato il seguito perché voglio conoscere tutta la storia di Parvana. Provo tristezza per la condizione delle donne afghane, in particolare per una ragazza come lei che si deve travestire da maschio per poter vivere. Mi sarebbe piaciuto essere Parvana e fare quello che ha fatto lei per la sua famiglia.
Quello che mi è piaciuto di più di questo libro è l'energia e il coraggio delle donne, l'aspetto negativo è il modo in cui i talebani trattano le donne.
Rekha

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