Diversi ma uguali...

Le differenze fra ragazzi e ragazze della mia età sono molte e non potrei semplicemente elencarle perchè sarebbe difficile capirne il senso completo.
I dati statistici dimostrano che per essere in gamba e apprezzati dal gruppo, le ragazze devono curare di più l’aspetto esteriore, mentre i ragazzi devono dimostrare di essere sicuri di sè ed essere agili fisicamente.
Da quello che osservo quotidianamente, il fatto di apparire belle e alla moda, per le ragazze, non è così importante: infatti, per essere ‘popolari’ e accettate, è fondamentale essere simpatiche, socievoli ed estroverse.
Io penso che questo sia molto superficiale come fattore, perchè si trascura il fatto che magari una persona introversa o un po’ solitaria , dentro di sè ha qualcosa da dire.
A livello di accettazione nel gruppo, secondo me, sarebbe giusto che fossero gli insegnanti a scuola, il luogo in cui ci si ritrova tutti e ci si confronta, a creare più situazioni di dialogo nelle quali ognuno possa trovare il modo di esprimere i propri pensieri. Facendo ciò, anche i ragazzi meno espansivi possono confrontarsi con il gruppo.

La cosa strana è che il fattore di essere belli e alla moda ora è più forte nei ragazzi. Infatti, sempre pensando a ciò che vedo ogni giorno nella mia scuola, conta di più avere i vestiti di una certa marca che essere simpatici.
Essere bravi nello sport è molto importante, per i maschi se non si fa nessuna attività fisica allora si è dei ‘pappamolla’ e , di conseguenza, non si è accettati dal gruppo.
I ragazzi potrebbero,secondo me, essere divisi in due categorie: quelli belli, alla moda e bravi nello sport , e quelli simpatici e un po’goffi. Perchè infatti, i ragazzi della prima categoria si sentono già grandi e devono dimostrare di esserlo; mentre invece quelli della seconda sono ancora dei bambini ( caratterialmente parlando) e non si curano molto dell’aspetto esteriore o del fatto di essere bravi in qualcosa.
Mentre per le femmine sarebbe facile instaurare un rapporto anche con persone diverse per carattere e modo di vestire, per i maschi lo trovo molto più difficile a causa di questo tipo di ‘senso di appartenenza’ ad un gruppo chiuso e quasi esclusivo.

Per quanto riguarda i comportamenti negativi, trovo che i ragazzi e le ragazze ritengano che drogarsi o fumare siano abitudini malsane, ma alcuni li assumono lo stesso, forse per dimostrare di non averne paura e di essere maturi. Anche ubriacarsi o soltanto bere alcolici sono considerati abbastanza gravi come comportamenti, ma, come i precedenti, vengono assunti per dimostrare qualcosa.
Questi fatti si ricollegano all’accettazione del gruppo: un ragazzo o una ragazza che fuma, beve o si droga è di conseguenza una persona che non ha paura e può essere subito parte della compagnia.

Alla domanda ‘che cosa vuoi fare da grande?’,  secondo i dati statistici i maschi sono più propensi a lavori come il calciatore, l’ingegnere o il medico, e comunque occupazioni da cui trarre un vantaggio economico e un certo prestigio sociale.
Le ragazze scelgono invece lavori che possano mettere in gioco una certa capacità professionale per valorizzare le proprie competenze (insegnante, stilista,giornalista, personaggio famoso, avvocato).
Questi dati li posso riscontrare anche nella realtà in cui vivo.

Concludendo, trovo che anche se le differenze fra maschi e femmine siano parecchie, è bello che ci siano, perchè rendono possibile il confronto e comunque, anche se all’apparenza e secondo questi dati statistici, ragazzi e ragazze sono gruppi separati , in realtà non è così: la nostra generazione è strana e probabilmente, anzi sicuramente, nemmeno noi ci conosciamo, ma ci consideriamo tutti sullo stesso livello, maschi e femmine.   
Essere accettati dal gruppo non è più una cosa di vitale importanza, perchè siamo tutti uguali e bene o male siamo tutti amici, pur essendo diversi.

E forse è questo ciò che conta, cioè stare bene gli uni con gli altri.

Anna

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