I fratelli Grimm e l'incantevole strega



Recentemente abbiamo visto in classe “I fratelli Grimm e l’incantevole strega”, un film che parla di questi due famosi scrittori tedeschi vissuti tra il Settecento e l'Ottocento.
Il film si sviluppa in un contesto fantastico dove alla figura di scrittori viene sostituita un’immagine di fasulli cacciatori di streghe.
All’inizio della storia si possono capire le caratteristiche dei personaggi: Wilhem è il classico ragazzo coi “piedi per terra” invece Jacob è molto più sognatore, ed è proprio per questo che Wilhem rinfaccerà per tutto il resto della storia la morte della loro povera sorella, che al posto delle medicine necessarie per la sua sopravvivenza, riceve solo degli inutili fagioli, che Jacob pensava fossero magici. 

Il tempo passa ed è ormai il 1800 in Germania, occupata dalle truppe francesi napoleoniche. I fratelli Grimm raggiungono un piccolo villaggio tedesco per prestare soccorso alla popolazione che crede di essere minacciata da una strega malvagia.
Sì, la popolazione “crede” di essere in pericolo ma non è così. Infatti i due fratelli sono degli impostori e grazie a dei loro trucchi riescono a combattere “false” streghe.
E così tra esorcismi e liberazioni s’imbatteranno in ragazze scomparse e strane presenze e con l’aiuto di una giovane donna, nonchè sorella di una ragazza rapita , scopriranno che nella foresta accanto al villaggio si nasconde una regina malvagia rinchiusa in una torre, che grazie a queste ragazze si mantiene giovane e bella. Alla fine riusciranno a liberare le ragazze e a uccidere la regina.

Naturalmente questa non è la “vera” storia dei fratelli Grimm. 
Questi due fratelli sono stati i più famosi scrittori e studiosi di fiabe in lingua tedesca, infatti le loro storie sono giunte fino ai giorni nostri. Ma le fiabe che leggevamo da piccoli non le hanno inventate proprio loro, bensì hanno trascritto tutti i racconti che gli venivano narrati dalle persone più anziane dei villaggi da loro raggiunti, costituendo così un insieme di fiabe fantastiche (anche se con un finale un pò angosciante) nominate nel 2005 Patrimonio dell’umanità.
Come si può capire, le storie dei fratelli Grimm sono sempre molto cupe e tenebrose, ed è proprio per questo che furono perfino ritenute non adatte ai bambini.
Ma secondo i Grimm la paura fa crescere. Ciò significa che leggere queste favole poteva dare un esempio di vita, far sapere che il male esiste e bisogna sconfiggerlo.

Eleonora Berzieri

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