da labirinto a fogliame, passando per ...

Era ormai passata la mezzanotte e io ubriaco più che mai, salutai tutti i miei amici e mi allontanai traballando dal bancone del bar cercando a stento di rimanere in piedi e di superare quello che mi sembrava un labirinto tra tavoli e sedie che tappezzavano tutto il bar, ricordo solo piccoli attimi di quella notte, uno di questi fu l’insignificante cenno di saluto che feci al rigattiere di “bottega antica” in via G.Leopardi. 

In totale ci avrò messo sicuro mezz’ora per concludere  quella che era la “scalata” di tre gradini prima della soglia di casa, in quel momento incominciai a vomitare, tossire e stare male così tanto che svegliai mio fratello non che coinquilino, in quel momento sentii uno dei pochi rumori che ricordo di quella notte, la maniglia della porta di casa aprirsi, ricordo che mi girai verso Rick e vidi che era sconvolto, arrabbiato e deluso così tanto che mi sbattè la porta in faccia.

Incominciò proprio con il violento rumore della porta uno dei sogni più strani della mia vita….

<Carl, tesoro, sveglia! La colazione è pronta> disse mia moglie.
<S-s-sì certo, arrivo> risposi rintontito e così fu: scesi le scale e mi ritrovai di fronte mentre cucinava la colazione proprio Eric Darmensdale, il rigattiere di “bottega antica”, la bottega di via G. Leopardi. Lui venne verso di me, mi diede un bacio sulla guancia e il buongiorno. Proprio nel momento in cui mi diede il bacio, notai una fede sul suo dito e anche io notai di averne una e in quel momento urlai urlai e urlai…

Aprii gli occhi e mi ritrovai nel folto fogliame della siepe di casa mia. Sbadigliai e corsi subito dentro casa a darmi una sciacquata al viso per svegliarmi e schiarirmi le idee da quella che fu la notte più strana della mia vita.

(Alessandro Addabbo)

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